lunedì 4 aprile 2022

Perfavorenonprepotenza

 

Perfavorenonprepotenza 

Fiaba di Carmelina Fraraccio

Quattro bambini che abitavano nella città di Perfavore ogni mattina, nel recarsi a scuola, passavano accanto ad una alta siepe che li divideva dal paese di Prepotenza. 

Certo…è ovvio, come tutti,  i bambini morivano dalla curiosità di sapere che cosa ci fosse mai al di là del verde, ma non si poteva disubbidire né trasgredire nella loro città, perché…per favore… era stato chiesto a tutti di osservare quella regola. A volte avevano cercato di tendere l’orecchio, ma niente, nessun rumore proveniva dall’altra parte. 

Quel giorno, il nonno di Piero, uno dei quattro bambini, aveva avuto l’arduo compito di far loro da baby sitter e, a malincuore, ma molto a malincuore aveva accettato…del resto gli era stato chiesto per favore e quindi… Già da un po’ il nonno sonnecchiava nascosto dietro il giornale e con gli occhiali sbilenchi sul naso e così i quattro furboni ebbero un’idea: “Nonno…Nonnooooo!!!”. “Ma che volete?? Per favore abbassate la voce! Non sono mica sordo”. “Scusaci nonno” e poi abbassando il tono sempre più “possiamo oltrepassare la siepe” e poi di nuovo urlando “per fare una passeggiatina?”. Il nonno con un occhio chiuso e l’altro pure sbuffò: “Certo, certo, buona passeggiata”. 

In un attimo i quattro bambini furono davanti alla siepe e in un secondo al di là di essa… Il caos che regnava era mille miglia distante dalla serenità del loro paese: frotte di bambini si rincorrevano facendosi dispetti e smorfie. Signore chiassose litigavano alle casse dei supermercati e vecchietti tremuli si minacciavano con i bastoni e le bombette per un posto in panchina al parco. “Ma che diamine – pensarono i bambini – possibile che non trovavano il modo di accordarsi e l’unica comunicazione era la prepotenza?”. 

Proprio in quel momento, videro arrivare dalla stradina laterale, una vecchina con le sue buste della spesa colme da scoppiare. Contemporaneamente, di corsa, sbucarono due ragazzetti che si rincorrevano insultandosi e patapum! La vecchina finì a gambe all’aria e la piazza si riempì di arance, insalate e chi più ne ha ne metta. Piero e i suoi amici si precipitarono per raccattare tutta la spesa, poi, con galanteria le porsero il braccio per aiutarla a rialzarsi. La donnina li guardava stupita e anche tutti i presenti li osservarono attentamente dalla testa ai piedi: “Che strani personaggi!”. Perfino dalla finestra della scuola una strana maestra isterica che urlava contro il chiasso dei suoi alunni restò a fissarli da lontano, mentre uno strano sorrisetto le si stampò sul viso. 

Che silenzio tutt’intorno, nell’aula come nelle vie. La gente si sorrideva e stringeva la mano, era stata bella quella scena appena vissuta, li aveva ammutoliti e fatto riflettere. Bastava non scontrarsi per incontrarsi, capirsi, parlarsi e vivere sereni. Da quel giorno quel paese divenne un’oasi di pace, le persone capirono cosa voleva dire rispettare se stessi e gli altri e tutto grazie a quei quattro monelli arrivati lì per caso. Ci pensarono a lungo, ma presto la decisione fu presa…Via la siepe, via ogni confine, gli uomini sono fatti per collaborare non per dividersi e così nacque il paesone di Perfavorenonprepotenza. Se vi ci trovate a passare, fermatevi …si sta veramente bene!! Magari vi ci trasferite io ci abito ormai da tanto.

Cartellone realizzato dai nostri compagni della I C

 

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